A Che gioco Giochiamo?

01/06/2004

Arturo Di Corinto
Carnet - 01/06/2004

Nome accattivante, estetica dadaista, grafica di pixel e contenuti militanti. E’ il sito di Molleindustria.it, arena di videogames - ironici, sarcastici, beffardi - offerti da misteriosi artisti-attivisti della comunicazione.

Il background teorico che muove i realizzatori è quello del media-criticism, l’analisi e la critica dei media, e proprio questo bagaglio viene rovesciato nel sito per spiegare le premesse di tanta impresa: “Preferiamo focalizzarci sulle potenzialità emancipative dell'attività ludica e sui conflitti che attraversano il ciclo di produzione e consumo dei videogiochi”. Così la prima stoccata all’industria dei videogames, colpevole secondo loro di aver distrutto l’idea stessa del videogioco come prodotto artigianale creato da piccoli team indipendenti in “una perversa corsa all'alta fedeltà e ad un discutibilissimo realismo, dove i programmi diventano sempre più ingombranti e necessitano di tecnologie continuamente aggiornate per essere fruiti”. La critica poi si sposta sul videogioco come strumento di produzione dell’immaginario, che in quanto tale compete con pubblicità, cinema e televisione nell’occultare la realtà e trasformare tutti in spugne succhia-immagini. La differenza fra i giochi interattivi e i media passivi per molleindustria sta nel fatto che giocare a un videogioco equivale a smontarlo, ad intuire i meccanismi sottostanti: “gran parte della difficoltà sta nel scoprire attraverso ripetuti tentativi ciò che *vuole farci fare* il programmatore. Esattamente il contrario di quello che accade per la pubblicità che è più efficace se rimane opaca o per il cinema che se dichiara i suoi artifici rischia di crollare”. Così la Molleindustria auspica per i videogames una pratica analoga alle tv di strada che hanno spostato l’attenzione dalla fruizione passiva del messaggio televisivo alla produzione attiva di contenuti. (www.telestreet.it) Intanto, sul loro sito, fatto di tecnologie e contenuti no-copyright, un blog per incontri fra appassionati del genere, una newsletter e una sciarada di links a siti fratelli e tanti giochi politicamente scorretti. Per divertirsi senza smettere di pensare. (www.molleindustria.it)

Revisionista o precario
Il sito di Molleindustria.it offre diversi giochi ad alto contenuto e(ste)tico per Mac e Pc.
Con Memory Reloaded, il gioco del revisionismo storico Puoi mettere alla prova la tua memoria storica per trovare le coppie di carte uguali. Attenti il revisionismo è in agguato e appena girata l’icona un partigiano può diventare unn pericoloso brigante comunista. I punti totalizzati giocando riscrivono la Storia in relazione alla quantità di scelte revisioniste introdotte.
TamAtipico è il tuo lavoratore precario virtuale: lavora, si riposa e si diverte quando vuoi tu! Puoi gestire la vita del cyberoperaio improvvisandoti manager illuminato – in questo caso concedendo ferie e turni di riposo, ma guadagnando un po’ meno – o essere un padrone senza scrupoli che per aumentare la produttivitò impedisce scioperi e riposo. Se ti stufi di giocare, non farti troppi scrupoli: licenzialo senza giustificato motivo.

Archeogame.
Un sito di giochi gratuiti e’ quello di http://www.neave.com/games/
Sul sito è possibile trovare il remake fedele e gratuito dei giochi dell’adolescenza, quelli degli anni ‘80, Space invaders, Pac-man, Asteroids.
Anticorpi: J.C. Hertz Il popolo del joystick. Come i videogiochi hanno mangiato le nostre vite, Feltrinelli, collana Interzone, 1998